Ristorante Da Giocondo Tipica Cucina Toscana Pratomagno Arezzo


home -> pratomagno -> La Croce

La Croce

Dal settembre del 1928 svetta sulla cima più alta del Pratomagno (1591 s.l.m.) questa grande croce di ferro, poggiata su un basamento in muratura e alta inizialmente 22 metri. Fu costruita a cura di un comitato misto di casentinesi e di valdarnesi presieduto dall’allora parroco di Loro Ciuffenna don Giovanni Mazzoni.
L’idea di elevare questo monumentale simbolo religioso era venuta due anni prima al padre cappuccino Luigi da Pietrasanta che si era trovato a predicare a Raggiolo proprio al tempo in cui si celebrava il 7° centenario della morte di San Francesco.
Il 14 agosto 1927 alla presenza di una folla enorme che sia accalcava sulla vetta, si calcolò che ci fossero non meno di ottomila persone, fu murata la prima pietra.
Il disegno tecnico della croce fu eseguito dal professor Tito Cini di Firenze, il cemento per la base (100 quintali) fu fornito gratuitamente da un cementificio casentinese, i 900 pezzi di ferro che la compongono, sagomati da un fabbro ferraio di Ponte a Poppi, furono trasportati a spalla da volontari o a dorso di muli, mentre l’artista Galileo Chini realizzava la terracotta riproducente San Francesco che sarebbe stata posta nella cappellina del basamento.
Poco più di un anno dopo la posa della prima pietra, alle 6 del mattino del 2 settembre 1928, cominciarono le cerimonie di inaugurazione col susseguirsi di una serie di messe che si protrassero fino a mezzogiorno; per essere presenti di buon’ora, molte delle migliaia di persone avevano passato tutta la notte in prossimità della vetta.
Nel 1967 la croce si spaccò in due tronconi, una parte di essa giacque a terra sul prato fino al 1969, quando l’avv. Alfredo Merlini, a quel tempo presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, promosse un nuovo comitato per la ricostruzione, la cui opera fu affidata ad una ditta di Soci in Casentino. Nella festa di ferragosto di quell’anno, la Croce potè di nuovo tornare in piedi, anche se con un paio di metri di altezza in meno perché non fu possibile recuperare tutto il materiale ferroso caduto.